Un uomo muore ma la fine si rivela in realtà l’inizio di un’ascesa spirituale tutta in salita, da conquistare attraverso il riesame di una vita terrena vissuta tra frustrazioni, dolori, amore e un sogno mai realizzato: la musica. E proprio la musica sarà la chiave di svolta per “la missione” che Leonardo Alfieri, scrittore-attore, colto da un infarto fatale, dovrà portare a compimento fra cielo e terra.
Se un aldilà esiste con quale linguaggio potrebbe mai esprimersi e comunicare con un aldiqua?
Questa è la domanda principe che fa da fil rouge all’intero romanzo.
La risposta possibile, solo una: la musica. La più subliminale fra le forme d’arte capace di smuovere il divino che c’è in noi.
E allora, le note musicali, piene e vuote, alte e basse, legate, intrecciate e ripetute, s’insinuano fra i neuroni, superando l’inconscio e svelando legami insospettabili di attrazioni, apparenti coincidenze, canalizzazioni, dejavù e destini karmici dentro i quali tutti i personaggi del romanzo, in un ben congegnato gioco di specchi, si ritrovano inesorabilmente invischiati.
La spiritualità come antica tradizione millenaria interseca la Scienza e le potenzialità della recente fisica quantistica. Universi paralleli, onde vibrazionali, visioni ancestrali, energie cosmiche e reincarnazioni, ma soprattutto loro, le emozioni, al centro di una trama che è archetipico dell’eterno ritorno.
Emozioni, sottovalutate, scartate, schiacciate dalla razionalità moderna che ci scaraventa fuori da un mistico e spirituale tempo ciclico e circolare, relegandoci a una linea dritta del tempo quale visione meccanicistica dell’esistenza.
Stefania Bonomi dichiara al pubblico il processo di canalizzazione che ha dato vita al romanzo, una tesi avvalorata dallo scrittore e ricercatore Marco Cesati Cassin.
G.A.Z Magazine