LA SEDIA CHE NON C'ERA

“Ed ecco la nuova sedia larga a sedile stretto e pieghevole”. Così scrive Gio Ponti nel 1970, descrivendo la nascita di una sedia, diversa da tutte le altre.

Una sedia da conversazione, da lettura o per guardare la tv.
Minimo ingombro, versatilità, mobilità. Leggera ma solida, comoda e accessibile nel prezzo, facile. Una sedia per tutti, per ogni occasione, per gli interni e gli esterni di una casa che si adatta alle nostre neces­sità.
“Per stare seduti comodi, accavallando le gambe, occorre poco sedile e molto schienale: inclinati così”, dice Gio Ponti.
La seduta appartiene alla serie “Apta”, mobili per un nuovo modo di “pensare” la casa, presentati nel 1970 in occasione della fiera Eurodomus 3 a Milano, una delle quattro “mostre pilota” sul tema della casa moderna, organizzate dalla rivista Domus e da Torino Esposizioni. Mobili studiati per godere di maggior spazio possibile negli ambienti, non ingombrandoli con oggetti voluminosi, pesanti, inamovibili, per creare un nuovo “domestic landscape”. Tutti facilmente spostabili, sia perché dotati di rotelle sia perché leggeri e pieghevoli, elementi di minimo ingombro e abbinabili con felice comodità. Mobili d’autore che la produzione distribuisce ad un prezzo accessibile.
Nel 1970, l’ultimo decennio della sua lunga carriera, Gio Ponti riflette ancora sul tema della casa all’italiana e definisce il Manifesto della Casa Adatta: “Non dobbiamo adat­tarci noi ad una casa generica, ma è la casa che deva adattarsi a noi, per una espres­sione di vita e cultura moderna negli esterni e negli interni dell’architettura” (Gio Ponti, 1970).
Oggi Molteni&C, in collaborazione con Gio Ponti Archives, riedita la sedia e la pol­trona D. 270.1 e D.270.2., entrambe pieghevoli, in nuove finiture ed essenze: legno di frassino naturale o nero, con schienale e seduta in tessuto, pelle e midollino, dis­ponibili anche nel tessuto “Poesia del mare” disegnato da Gio Ponti nel 1970.
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